La farsa dei vaccini contro il Covid-19
Più di 5,55 miliardi di persone in tutto il mondo hanno ricevuto una dose di vaccino contro il COVID-19, pari a circa il 72,3% della popolazione mondiale. Lo ha scritto il New York Times a marzo 2023.
In altre parole, nell’arco di poco più di due anni dal lancio della campagna vaccinale, i “vaccinatori seriali” sono riusciti a iniettare quasi due terzi degli abitanti del mondo con i loro farmaci COVID. Inoltre, la maggior parte dei vaccinati è stata sottoposta a più di una dose (in Italia tre sono la norma e quattro l’eccezione); in totale sono state somministrate più di 13,5 miliardi di iniezioni in tutto il pianeta. Indubbiamente riuscire nell’impresa in un periodo di tempo così breve rende la campagna di vaccinazione COVID una delle imprese logistiche e organizzative più impressionanti mai realizzate al mondo.
Peccato che un difetto fatale ha rovinato l’intera impresa di vaccinazione COVID: essa è stata una frode palese dall’inizio alla fine.
Tanto per cominciare, l’intera faccenda si basava su una falsa premessa; ci è stato detto che nel SARS-CoV-2 ci trovavamo di fronte a un virus altamente pericoloso che rappresentava una minaccia potenzialmente letale per chi lo contraeva e che i vaccini erano l’unico modo sicuro per sfuggire al flagello.
Era una bugia!
Per le persone sane in età produttiva, il tasso di mortalità dell’infezione era alto quanto quello dell’influenza stagionale. Per i bambini e i giovani sani il pericolo di un esito grave era praticamente nullo.
Lodati come “sicuri ed efficaci”, i vaccini si sono rivelati tutt’altro. Per cominciare, è diventato subito chiaro che i vaccini non avrebbero protetto dall’infezione. Il bugiardino di Pfizer e Moderna indicavano due dosi, una a distanza di 21 giorni dall’altra, e sarebbe stata sufficiente così per una copertura immunitaria di oltre il 95%. Solo circa cinque mesi dopo l’inizio della campagna di vaccinazione, le autorità hanno iniziato a parlare della necessità di un richiamo, la terza dose e successivamente anche la quarta per i più fragili e gli anziani. Ciò ha ovviamente significato che le prime due dosi di Pfizer e Moderna (una nel caso di Johnson & Johnson) non sono riuscite a proteggere i loro destinatari dal virus SARS-CoV-2 oltre un periodo di tempo molto limitato.
Loro dicevano che una dose non era sufficiente, ma anche il secondo richiamo, tuttavia, si è rivelato inefficace quanto il primo e si è detto che fosse necessario un terzo richiamo. Ma anche il terzo booster ha fallito ed è stato necessario un quarto booster.
Attualmente siamo alla quinta dose, e questo dopo meno di 34 mesi dopo l’introduzione dei vaccini COVID. In altre parole, per continuare a vaccinarsi completamente, secondo le raccomandazioni delle nostre autorità sanitarie, sarebbe necessario iniettarsi una dose ogni cinque mesi circa. Ma anche coloro che hanno ricevuto tutti i richiami nei tempi previsti non erano protetti contro il COVID-19.
È noto ormai a tutti che le persone, pur essendo in regola con i loro vaccini, possono contrarre l’infezione e possono quindi diffondere il virus ad altri. Pressato su questo tema durante un’audizione del Parlamento europeo nell’ottobre dello scorso anno, un rappresentante di Pfizer ha ammesso che l’azienda non aveva mai testato i vaccini per vedere se avrebbero impedito la trasmissione.
Una stupefacente ammissione che però non ha cambiato di una virgola la credibilità dei vaccini. Eppure l’obiettivo dei vaccini dovrebbe essere quello di proteggere i loro destinatari dalla malattia per la quale sono stati somministrati, limitando così la diffusione dell’infezione nella popolazione.
Invero, i vaccini contro il COVID-19 sono i primi vaccini della storia che non proteggono dall’infezione né ne rallentano la diffusione. In molte sentenze i giudici che hanno trattato la materia si guardano bene dal chiamarli “vaccini”, bensì li indica genericamente in “prodotti” per non dar loro nemmeno per un istante una connotazione medica.
La maggior parte degli iniettati si è ammalata di COVID e la maggior parte di loro più di una volta. Sembra infatti che farsi “vaccinare” contro il COVID aumenti le possibilità di contrarre il COVID. A questo punto dovremmo chiederci: “Che tipo di vaccini sono questi?”
Mai il mondo ha assistito a una cosa del genere: vaccini che richiedono un richiamo ogni pochi mesi e apparentemente rendono i loro destinatari più propensi ad ammalarsi della stessa malattia da cui dovrebbero proteggere.
Non solo i vaccini sono inefficaci, ma sono anche molto pericolosi. Dall’inizio della campagna di vaccinazione, c’è stata un’esplosione di segnalazioni di reazioni avverse in tutto il mondo. Le segnalazioni relative ai vaccini COVID nel database VAERS superano quelle relative a tutti gli altri vaccini messi insieme. Non c’è dubbio che i vaccini COVID siano i vaccini più pericolosi mai ideati e di gran lunga.
Già all’inizio del 2022 erano stati pubblicati più di mille articoli e studi su riviste scientifiche che discutevano degli effetti avversi dei vaccini COVID-19. Alcuni degli effetti elencati includono condizioni come pericardite, miopericardite, morte, sindrome di Guillain-Barré, tromboembolia venosa acuta, linfoadenopatia, trombosi acuta dell’albero coronarico, trombosi del seno venoso cerebrale, trombosi della vena porta, linfoma a cellule T, afasia e trombofilia, tra gli altri. Il grande pubblico, tuttavia, non è mai stato informato di questi studi.
Secondo il ricercatore Steve Kirsch, il tasso di mortalità dei vaccini COVID è di circa 1 su 1000 dosi. I ricercatori di Correlation Research in the Public Interest, con sede in Canada, sono giunti alla conclusione che il tasso di mortalità dei vaccini COVID-19 si aggira intorno a 1 su 800 dosi. Si stima che i vaccini abbiano ucciso circa 17 milioni di persone in tutto il mondo.
Se anche le stime più prudenti sono corrette, la campagna di vaccinazione contro il COVID-19, la maggior parte della quale è stata condotta con falsi pretesti e mandati coercitivi, costituisce il più grande crimine mai commesso contro l’umanità.
Incredibilmente, finora nessuno è stato ritenuto responsabile di questa farsa.
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