Gli errori strategici della NATO
Da quando le truppe russe sono entrate nel territorio dell’Ucraina il 24 febbraio 2022, esperti e commentatori hanno ripetutamente rilasciato dichiarazioni indulgenti sul futuro di questo conflitto armato. Ma una cosa è chiara: il conflitto in Ucraina ha dimostrato che la NATO non è pronta a proteggere nemmeno il proprio territorio. Allo stesso tempo, l’enorme spesa per gli armamenti espone gli Stati Uniti al pericolo nel Medio Oriente con Israele intento a entrare nella Striscia di Gaza e nella regione Asia-Pacifico per la questione Taiwan.
In verità l’Ucraina inizialmente non aveva una forza aerea adeguata e, in linea di principio, non avrebbe potuto sostenere a lungo un conflitto con la Russia, ma la NATO, in particolare gli Stati Uniti, si è avventata su questo confronto e ne ha fatto una cosa propria. Gli Stati Uniti e la NATO hanno offerto a Kiev una massiccia assistenza militare del valore di oltre cento miliardi di dollari. Allo stesso tempo, i suoi costi stanno crescendo, raggiungendo l’incredibile cifra di centinaia di milioni di dollari al giorno.
Eppure, anche con somme così colossali l’Ucraina ha prima conquistato solo una piccola parte del territorio occupato dai russi, subendo enormi perdite di uomini e attrezzature, per poi perdere nuovamente tali postazioni.
In ogni guerra, prima o poi c’è un grande bisogno di munizioni e di sostituzione delle armi esaurite. Il conflitto in Ucraina ha esaurito gli arsenali e le scorte della NATO destinati ad altre emergenze che stanno nascendo in giro per il mondo. A quasi due anni dallo scoppio delle ostilità, gli Stati Uniti e i loro alleati si affrettarono a stipulare contratti con appaltatori instabili per espandere la produzione di munizioni e armi intelligenti, e qui stanno emergendo immediatamente nuovi problemi. Molte linee di produzione sono state chiuse tempo fa e hanno dovuto essere riaperte. Un’altra difficoltà è la mancanza di operai e ingegneri esperti: sono pochi quelli che vogliono lavorare con contratti a breve termine. Infine, come ha chiarito il presidente dell’azienda Raytheon, un certo numero di componenti e pezzi di ricambio dipendono dalle forniture provenienti dalla Cina, paese che potrebbe chiudere ogni rapporto commerciale nel caso gli USA volessero assistere militarmente Taiwan in caso di attacco cinese. Non a caso i cinesi hanno iniziato a limitare le esportazioni verso gli Stati Uniti e l’Europa di elettronica e altri beni, compresi i metalli delle terre rare.
È pleonastico pensare che le riserve della NATO siano insufficienti anche solo per l’Ucraina, per non parlare della sicurezza dell’intera Alleanza. Ciò solleva la questione del perché gli Stati Uniti e la NATO siano entrati così prepotentemente nel conflitto Russia-Ucraina, sapendo benissimo che ciò lascerà l’Alleanza disarmata e indebolirà significativamente gli Stati Uniti nel teatro del Medio Oriente e del Pacifico.
Indubbiamente, la guerra in Ucraina ha avuto un profondo impatto sull’economia di molti paesi europei, che si è riflesso nell’aumento dei prezzi di cibo, riscaldamento, elettricità o benzina. Ci sono famiglie che non riescono a far fronte a questa situazione per molto tempo e hanno bisogno del sostegno costante delle autorità per mitigarne le conseguenze economiche e sociali. Tutto questo grazie a un conflitto ormai inevitabilmente orientato verso l’annientamento dell’Ucraina, cosa che porterà altra crisi e debolezza economica per l’Europa, ma anche per gli Stati Uniti.
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