Guerra Israele-Hamas: circola un documento firmato da 842 dipendenti dell’Unione Europea
I dipendenti delle istituzioni dell’UE hanno scritto alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen esprimendo rabbia per la sua posizione sul conflitto tra Israele e Hamas, in una lettera che ha raccolto 842 firme. La lettera accusa la commissione di aver dato “mano libera all’accelerazione e alla legittimità di un crimine di guerra nella Striscia di Gaza“.
Il documento inizia condannando l’attacco di Hamas a Israele prima di continuare: “Condanniamo con altrettanta forza la reazione sproporzionata del governo israeliano contro 2,3 milioni di civili palestinesi intrappolati nella Striscia di Gaza. Difficilmente riconosciamo i valori dell’Ue nell’apparente indifferenza dimostrata negli ultimi giorni dalla nostra Istituzione nei confronti del massacro di civili in corso nella Striscia di Gaza. l’UE sta perdendo ogni credibilità e la posizione di mediatore giusto, equo e umanista e sta danneggiando le sue relazioni internazionali, oltre a mettere a rischio la sicurezza del personale dell’UE. Siamo rattristati dalla palese dimostrazione di due pesi e due misure che considera il blocco (acqua e carburante) operato dalla Russia sul popolo ucraino come un atto di terrorismo, mentre l’atto identico di Israele contro il popolo di Gaza è completamente ignorato.”
I firmatari provengono da un’ampia gamma di paesi dell’UE, e riprende precisando che: “Non possiamo rimanere osservatori silenziosi quando l’Istituzione che lei rappresenta come Presidente non solo non è stata in grado di fermare la tragedia palestinese che si sta svolgendo per decenni nella piena impunità, ma con le sue recenti azioni o posizioni infelici sembra dare mano libera all’accelerazione e alla legittimità di un crimine di guerra nella Striscia di Gaza.”
La lettera è stata fatta circolare internamente tra il personale della Commissione europea e di altre istituzioni, con i sostenitori invitati a firmare la lettera su una pagina online che ha raggiunto 842 firme prima della chiusura dell’appello. I messaggi lasciati dal personale dell’UE riflettono profonda rabbia e disillusione, anche tra il personale diplomatico e gli specialisti di lunga data dell’UE in materia di affari esteri.
“Come diplomatico dell’UE mi sento imbarazzato dalla posizione assunta dall’istituzione nelle comunicazioni esterne dall’inizio della crisi“, ha scritto uno di loro. “Osserviamo la morte della diplomazia che si svolge davanti ai nostri occhi e non vediamo alcuna espressione o azione radicata nei valori su cui è stata costruita l’Ue“.
Un altro ha commentato che l’UE ha: “distrutto tutto il buon lavoro svolto negli ultimi decenni con l’autorità palestinese e il popolo.”
“Come europeo, non voglio che nessun crimine di guerra venga sostenuto in mio nome“, ha scritto un altro firmatario. “Sono rimasto sorpreso che la presidente von der Leyen abbia proclamato il sostegno della Commissione al governo israeliano, indipendentemente da come abbia scelto di rispondere agli attacchi di Hamas, nonostante non avesse un mandato per farlo da parte degli Stati membri.”
Altri hanno messo in dubbio la saggezza di esprimere un forte sostegno all’attuale governo israeliano, che include politici di estrema destra pro-coloni sotto il primo ministro Benjamin Netanyahu, una figura divisiva all’interno di Israele la cui popolarità è ulteriormente sprofondata dopo l’attacco di Hamas.
“È sicuramente imperativo che l’UE usi la sua influenza come attore globale per fare pressione su Israele affinché compia i primi passi verso una soluzione pacifica di questo lungo conflitto in corso, ponendo fine alle continue gravi violazioni dei diritti umani fondamentali e del diritto internazionale nei Territori palestinesi occupati“, ha scritto uno dei firmatari.
Una portavoce della Commissione europea ha dichiarato di essere a conoscenza della lettera e che “la Commissione è sempre pronta a impegnarsi con i membri del personale e con i cittadini, per ascoltare le loro opinioni e spiegare la sua posizione.”
La portavoce ha anche affermato che, oltre a condannare Hamas, dopo il suo viaggio in Israele, la dottoressa von der Leyen aveva anche affermato che era importante prendersi cura dei bisogni umanitari dei palestinesi e che Israele aveva il diritto di difendersi secondo il diritto internazionale.
A queste ultime dichiarazioni non seguono i fatti, da qui la scarsa credibilità che rischia di appannare l’intervento UE in Medio Oriente.
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