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Per l’ONU l’embargo a Cuba va annullato

Per l’ONU l’embargo a Cuba va annullato

Alle Nazioni Unite, questa settimana, la comunità mondiale si è espressa in modo schiacciante contro l’implacabile embargo degli Stati Uniti contro Cuba.

Eppure, il presidente Biden rimane impassibile, ostinatamente aggrappato alle politiche anacroniche che stanno deliberatamente e sistematicamente causando danni al benessere di oltre undici milioni di cubani. Nonostante la condanna del blocco da parte del mondo ogni anno dal 1992 a oggi, il governo degli Stati Uniti continua ad agire in completo isolamento dalla comunità internazionale.

In questo angolo solitario, gli Stati Uniti sono stati raggiunti solo da Israele, un paese che dipende dagli Stati Uniti per miliardi di dollari, denaro che ora è destinato ad aumentare di altri 14,5 miliardi di dollari per intensificare il genocidio in corso del popolo palestinese.

Ma il presidente Biden non solo sta facendo orecchie da mercante alla comunità internazionale, ma sta anche ignorando la voce democratica del suo stesso popolo. Più di un centinaio di risoluzioni di condanna del blocco sono state approvate in tutti gli Stati Uniti, in rappresentanza di circa 55 milioni di americani che chiedono la fine dell’assedio disumano e unilaterale contro Cuba che persiste da oltre 60 anni. L’embargo degli Stati Uniti ha un impatto negativo su tutti i settori dell’economia cubana e ha indiscutibilmente peggiorato la qualità della vita dei cubani, limitando il loro accesso ai beni di prima necessità, tra cui medicine, cibo e carburante. L’embargo è ingiusto e ostacola il diritto inalienabile di Cuba allo sviluppo. È anche illegale e viola la Carta delle Nazioni Unite e i principi del diritto internazionale. Mentre Cuba dà priorità all’assistenza sanitaria e alla solidarietà, gli Stati Uniti persistono nel causare danni e infliggere dolore al popolo cubano nel loro tentativo fallito, vecchio di 60 anni, di cambiare regime.

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